Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIX – 21 maggio 2022.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Schizofrenia: la GCN fornisce un nuovo criterio di diagnosi e classificazione. La schizofrenia è attualmente studiata come disturbo della connettività cerebrale, e un approccio come la GCN (graph convolutional network) ha consentito di esplorare nell’imaging similitudini funzionali, che suggeriscono relazioni astratte e complesse all’interno delle reti neuroniche. Un nutrito team di ricercatori di differenti provenienze, coordinati da Andrea Mechelli del King’s College di Londra, ha dimostrato che la tecnica GCN consente la classificazione della schizofrenia a livello individuale con elevata precisione e può diventare un promettente strumento diagnostico. I deficit topologici funzionali delle aree striatali (putamen, pallido e caudato) sembrano rifletter un deficit neurale focale alla base dei sintomi negativi della schizofrenia. [Cfr. Schizophr Bull., sbac047, May 15, 2022].

 

Cosa accade nel cervello durante il trattamento della depressione? Per la prima volta è stato documentato in termini di cambiamento della connettività funzionale delle grandi reti cerebrali l’effetto acuto di un trattamento che ha generato uno stato psichico non più depresso, rilevando mediante fMRI le immagini funzionali del cervello di depressi durante rTMS. Tra le connessioni più interessate, quelle fra la corteccia prefrontale e le aree motorie, parietali e insulari, e la connessione tra le regioni bilaterali del talamo. [Ge R., et al. The Am J of Psych. 18 May, 2022].

 

Pandemia: martedì 17 registrati 44.489 nuovi contagi e 148 morti, ma si continua a sbagliare. In Lombardia 6.963 contagi e 26 morti, solo nella città di Genova 1095 nuovi casi, a Roma 2.085, nel Lazio 4.111 e 8 morti, in Campania quintuplicati i contagi dal 16 al 17 con 8 morti. La ragione è evidentemente nella riduzione dell’uso delle mascherine con le nuove regole in vigore dall’inizio del mese. Ma il sottosegretario Costa nello stesso giorno dice che si può rivedere l’obbligo delle mascherine a scuola – cioè toglierle del tutto – per “dare un segnale”. Ancora con questo errore logico che contribuisce a consolidare nella mente dei semplici che la prevenzione non serve a niente ed è solo un capriccio politico! Che vuol dire “dare un segnale”? A chi si dà il segnale, al virus? Un segnale di via libera? 150 morti al giorno non bastano, ne facciamo morire di più, togliendo del tutto le mascherine a scuola, la principale sede di diffusione del contagio, per “dare un segnale”; si legga: per la captatio benevolentiae politica delle masse di irresponsabili. [BM&L-Italia, maggio 2022].

 

I colpi di testa nel calcio causano traumi e i miRNA fungono da indicatori del danno. Stian Bahr Sandmo e colleghi di Norvegia, USA, Germania e Canada hanno prelevato campioni ematici da giocatori di calcio professionisti dopo sessioni di tre specifiche condizioni: 1) simulazione di un impatto cranico fortuito durante una partita di calcio; 2) serie di colpi di testa consecutivi in allenamento; 3) esercizio motorio di alta intensità, facendo lo screening dei microRNA (miRNA) dopo le 3 condizioni di saggio. L’impatto accidentale de-regolava 8 miRNA, mentre la serie di colpi di testa al pallone deregolava 6 miRNA: le molecole di acido ribonucleico erano specifiche per le due differenti condizioni. Gli autori dello studio propongono le due serie di miRNA come specifici biomarker di danno cerebrale. [Cfr. Sandmo S. B. et al., Brain Injury – AOP doi: 10.1080/02699052.2022.2034042, 2022].

 

Effetti immediati dei colpi di testa nel calcio sulle prestazioni cognitive. In uno studio condotto in precedenza da Jake Ashton e colleghi della Liverpool Hope University, 30 giocatori di calcio dilettanti hanno effettuato ciascuno 20 colpi di testa consecutivi con un pallone duro, con un pallone morbido e con una palla neutra di controllo. Subito dopo sono stati sottoposti a una batteria di test neuropsicologici, che hanno rivelato la positività di un indicatore di sospetta concussione (King-Devick) e un’influenza negativa sulla memoria di funzionamento (working memory), essenziale nella vita quotidiana. Lo studio è stato discusso in questi giorni dai nostri soci, alla luce di un’osservazione attualmente in corso in Italia. [Fonte: Sci Med Footb. 5 (3): 181-187, 2021; BM&L-Italia, maggio 2022].

 

Verifica dell’eziologia della SLA dai microtraumi ripetuti del capo nel gioco del calcio. La vecchia ipotesi di un ruolo dello sport nell’eziologia delle forme sporadiche di SLA è stata sottoposta a verifica insieme con altre, fra cui i microtraumi da colpi di testa, da Chen e colleghi in uno studio neozelandese su 321 affetti da malattia del motoneurone e 605 controlli. È risultato un rischio accresciuto di SLA, in particolare nei giocatori di calcio che colpiscono frequentemente di testa (concussioni ripetute). [Cfr. Acta Neurol Scand. 145 (6): 770-785, June 2022].

 

Confermata la restrizione FDA del vaccino anti-SARS-CoV-2 della Johnson & Johnson. La Food and Drug Administration (FDA) conferma la direttiva già diffusa il 5 maggio scorso da Science: il vaccino anti-COVID-19 della J&J sarà somministrato solo nell’impossibilità assoluta di impiegare un altro vaccino, in quanto è stata confermata la sua responsabilità causale in 60 casi (su 18 milioni e 700.000 dosi somministrate) di trombosi con trombocitopenia, nove dei quali fatali. Non è stato ancora possibile stabilire perché questo vaccino e quello simile della AstraZeneca possono causare la sindrome. Rimane la totale innocuità degli altri, come il vaccino di Moderna, di uso prevalente nel nostro Paese. [BM&L-Italia, maggio 2022].

 

Scoperta mediante una tecnica fotografica 3D la più grande grotta di graffiti di nativi americani. Stephen Alvarez ha adottato la 3D photogrammetry per creare un modello realistico di una grotta di interesse archeologico nell’Alabama settentrionale. In tal modo è stata scoperta la più grande grotta di opere grafiche su pietra degli Americani nativi. I disegni, eseguiti oltre 1000 anni fa, sono decisamente primitivi e approssimativi per concezione e stile, e, nelle figure umane, rivelano tratti dell’aspetto degli Indiani d’America di epoca colombiana. Il ritrovamento è stato pubblicato su Antiques in questi giorni. [BM&L-Italia, maggio 2022].

 

Come fanno gli uccelli dei grandi stormi a tenere il proprio posto con simmetria di distanza e sincronia di volo? Giganteschi stormi di uccelli che disegnano in cielo come grandi nubi di unità equidistanti chiamate “murmurations”, ripropongono il fascino di questi corpi di danza aviaria costituiti da migliaia di uccelli, ciascuno in grado di tenere il proprio posto con precisione nello stormo e di eseguire in perfetta sincronia i movimenti collettivi.

Il fisico teorico del CNR Antonio Culla e i suoi colleghi, grazie a rilevazioni accurate e ad esperimenti con modelli computerizzati, hanno identificato la chiave di questo comportamento meraviglioso nel controllo di velocità marginale: gli uccelli che volano a velocità che oscilla tra 8 e 18 m/sec rallentano e accelerano un poco per mantenere la corretta distanza dagli altri più prossimi, ma evitano i grandi cambiamenti di velocità del volo solitario. La ratio e il paradigma di questo controllo di velocità marginale sono stati conferiti ad un uccello virtuale, che ha perfettamente riprodotto su uno schermo il comportamento degli esemplari di natura. Lo studio è stato riportato in Nature Communications. [BM&L-Italia, maggio 2022].

 

Crisi di modelli ideali o crisi della capacità di concepire la vita su una base ideale? Al Seminario sull’Arte del Vivere è stata posta questa domanda in un’analisi del presente, considerato nella costanza caratteristica e problematica degli ultimi 20 anni.

Leggiamo – come si è fatto al seminario – questo brano in cui Salvatore Natoli sostiene che dalla crisi delle ideologie si eredita una tendenza all’idolatria dell’effimero, e poi sviluppa una severa critica alla società del dio danaro:

“Ma le ideologie non sono affatto finite; dalle ceneri dei titani è emersa una miriade innumerevole di dei minori, di comodo: dèi effimeri, di un giorno, ed è già fin troppo lungo. Potente, invece, e pervasiva è la macchina che questi dei produce e in grande quantità: il danaro, se non lo vogliamo più chiamare capitale[1]. Non è un Dio nuovo se un’antica sentenza di Publio Siro dice “pecuniae unum regimen est rerum omnia”, governo unico di tutte le cose. Ma il denaro oggi è certamente divenuto il Dio egemone e ciò non riguarda tanto le ricchezze private, che più o meno sono sempre esistite e che a seconda delle filosofie corrompono o aprono le porte a coloro che lo possiedono. No, si tratta di un potere invisibile, ma che è dappertutto, inafferrabile non meno del Dio della Bibbia, che ha comunque posto ai margini. Se, infatti, il Dio di Israele è inafferrabile, il denaro è oggi sufficientemente anonimo per poterlo identificare. La macchina anonima della ricchezza fabbrica un’infinità di dei giornalieri per soddisfare i bisogni sfrenati che essa stessa produce e per placare i disagi, il mal di vivere che costantemente induce. Ma la morte del Dio signore e creatore, l’emancipazione dalla soffocante ipoteca dell’uno sono state sufficienti per rendere gli uomini veramente liberi? Non del tutto. Gli uomini, liberati dai vincoli, hanno perso di vista i fini, si sentono spesso sradicati, abbandonati a una mobilità senza mete, in preda a un folle, falso movimento” (S. Natoli, Parole della Filosofia, pp. 171-172, Feltrinelli, Milano 2004).

Ma, se si condivide l’analisi di Natoli, ci si può chiedere: perché gli uomini, o almeno la maggioranza delle persone, ha “perso di vista i fini”?

Una risposta, condivisa dai partecipanti al seminario, ha rivolto l’attenzione all’idolatria del danaro: la divinizzazione non ne ha cambiato la natura di mezzo per eccellenza di fini materiali, ovvero di tutto ciò che è acquistabile; farne un dio significa eleggerlo nel luogo mentale della priorità assoluta e niente altro, non si può chiedere al danaro la Soggettività del Dio cristiano, che è fine in quanto senso della vita e vita dopo la morte. Il Dio cristiano, per bocca del Figlio Unigenito, chiama beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati, e dice che i miti erediteranno la Terra. Non è solo un registro diverso, ma è il porre in questione una diversa dimensione della vita umana attraverso la coscienza: il tempo della propria vita come minuscola frazione dell’eternità e la responsabilità individuale e collettiva dell’umanità verso l’Ente supremo, che è allo stesso tempo speranza di retribuzione per il giusto o santo.

La riflessione ci porta all’interrogativo: perché con la massiccia scristianizzazione della società si è avuta anche la perdita dei modelli di pensiero generati dal suo esatto opposto, ovvero tutti gli sviluppi ideologici del materialismo dialettico? Efficaci tesi interpretative sono state proposte negli anni dalle analisi sociopolitiche della realtà contemporanea, ma a noi interessava il livello psicologico, individuale e collettivo, la dimensione antropologica, ossia tutto ciò che si avvicina il più possibile alle ragioni profonde che trovano nelle costruzioni ideologiche solo un gioco condiviso entro cui esprimersi.

Monica Lanfredini ha suggerito di cercare la chiave nella diffusa perdita di fede che, a circolo vizioso tra livello individuale e collettivo, porta a una riduzione della dimensione della coscienza con inevitabile perdita del sostrato mentale immaginario necessario all’astrazione ideale. Si è dunque portata l’attenzione sul perché molti hanno perso la fede. La risposta è che se la fede non origina dalla stretta relazione tra coscienza individuale e coscienza collettiva, rimane inevitabilmente qualcosa che il soggetto “trova davanti a sé tra le offerte della società globalizzata”. Perché sceglierla? Perché scegliere di credere in una dimensione astratta che sovrasta nel tempo e nello spazio la vita biologica, concreta e materiale?

All’ovvia, trita e ritrita, argomentazione della contrapposizione tra le sofferenze di una vita di sacrificio e gli agi dell’edonismo consumistico, che avrebbe portato la maggioranza a scegliere l’adesione a principi di vita individualistici e anticristiani, al seminario abbiamo proposto un cambiamento di prospettiva, consistente nel chiedersi perché in un mondo in cui la stragrande maggioranza delle persone è in possesso di strumenti di istruzione, conoscenza e cognizione, mai posseduti prima nella storia, si scelga in massima parte di privarsi della capacità di concepire la vita in una dimensione culturale astratta che vada oltre la strumentalità di interessi materiali personali.

Il modello ideale cristiano – è vero – non è più all’ordine del giorno da decenni, ma le offerte mediatiche pastorali e di comunicazione delle esperienze liturgiche, teologiche e di vita nell’agape fraterno della carità costituiscono una parte considerevole dei contenuti informativi che viaggiano attraverso i media in tutto il mondo, veicolando possibili modelli ideali. Riflettendo su questo aspetto, per ciò che concerne la fede cristiana, e sulla limitata efficacia nel fare proselitismo anche di altri modelli ideali, si è concluso che, di fatto, sembra essere in crisi la capacità di concepire la propria vita su una base ideale. [BM&L-Italia, maggio 2022].

 

Notule

BM&L-21 maggio 2022

www.brainmindlife.org

 

 

 

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La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.

 

 

 



[1] Per la verità, la distinzione tra denaro e capitale ha un senso preciso nel fatto che è la grande quantità di denaro a porre tutti i problemi del suo potere, mentre il possesso di piccole quantità finisce quasi inevitabilmente per soddisfare solo le necessità e le esigenze essenziali della vita [nota dei redattori].